10 febbraio 2017

Disservizi e alto turnover personale interinale Ribò.

In tema di formazione del personale, il contratto di servizio della refezione scolastica parla chiaro e prevede all'Art. B.13:
"Il personale deve essere costantemente informato e formato sulle modalità di svolgimento del servizio, secondo gli standard di qualità e igiene previsti. L'aggiornamento e la formazione, inseriti in un apposito piano, dovranno essere garantiti con cadenza almeno annuale, e ogni qualvolta se ne ravvisi la necessita, e dovranno riguardare gli aspetti igienico–sanitari, di gestione del servizio, di rapporto con l’utenza..."
Perché allora il personale continua ad arrivare senza alcuna formazione e si subiscono tutti i disservizi di un così alto turnover?
Prendiamo ad esempio il caso della scuola Lipparini dove da diversi mesi i genitori segnalano disservizi durante la distribuzione dei pasti. 
In questa scuola si servono circa 230/240 pasti ogni giorno e sono presenti 6 “scodellatori”, di cui 2 signore assunte ai tempi di Seribo e 4 “scodellatori” interinali, caratterizzati da un alto turnover. Sono ragazzi che non hanno alcuna esperienza nel settore, mancano delle basilari informazioni per svolgere questo lavoro e spesso non conoscono bene la nostra lingua.
Qualche giorno fa sono arrivati a scuola 3 “scodellatori” nuovi ed è FACILE rendersi conto che se arrivano in tre, diventa DIFFICILE affiancarli per insegnare loro i compiti da svolgere, quando sono solo due persone che li possono seguire e che nel frattempo devono mandare avanti tutto il lavoro da fare.
Sono presenti 4 refettori in cui si mangia su 2 turni e in uno di questi sono state servite porzioni assolutamente insufficienti, perchè NESSUNO dei nuovi “scodellatori” si era informato se fosse rimasto cibo non consumato dal turno precedente, pertanto parecchi bambini del secondo turno sono usciti affamati mentre nel turno precedente il cibo era stato scartato e gettato nella spazzatura.
Un pò di tempo fa e sempre nella stessa scuola è stata fatta la segnalazione di una scodellatrice, rimproverata dalla responsabile della addette Ribò, perché non indossava i guanti richiesti, indossava un paio di ciabatte rotte anziché i calzari previsti per il servizio, oltre ad essere completamente inesperta a servire i pasti ai bimbi.

Questa è la situazione in una delle scuole di Bologna.
Siamo proprio così sicuri che i controlli che effettua il Comune siano costanti, approfonditi su tutta la filiera produttiva e distributiva come affermato in un comunicato stampa solo una settimana fa?

4 febbraio 2017

BASTA PERDERE TEMPO!


Questa mattina i rappresentanti dei genitori in Commissione Mensa Cittadina hanno presentato richiesta di accesso agli atti all'URP del Comune di Bologna, per acquisire documenti da tanto tempo richiesti e mai corrisposti nei numerosi incontri. 
In particolare abbiamo chiesto:
1) Orari di consegna dei pasti nelle scuole dall'inizio dell'anno scolastico.
2) Parte migliorativa dell'offerta presentata in gara dalla RTI Gemeaz-Camst vincitrice del bando.
3) Eventuali corrispondenze intercorse tra il Comune e il gestore ai fini della determinazione dei contenuti del contratto di servizio.
4) Verbali della Commissione Giudicatrice da cui risulta l'attribuzione dei punteggi ai concorrenti.
In base al decreto legislativo 14 marzo 2013 n.33 e successivo n. 97/2016, CHIUNQUE ha diritto di accedere ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni che, nel rispetto delle norme a tutela dei dati, sono tenute a fornirne una copia entro 30 giorni.

16 gennaio 2017

L'Acqua è un ingrediente importantissimo nella mensa


"Stoviglie usa e getta in mensa, sacchi d’acqua per lavarsi le mani e bottiglie d’acqua minerale portata dai genitori dei bambini nelle scuole elementari Villa Torchi. E poi precauzioni anche alle scuole Panzini, al centro civico e al Poliambulatorio di via Gorky. Sono le misure di sicurezza prese in qualche struttura di Corticella, dopo che in alcune tubature dell’acqua calda sono state trovate tracce del batterio legionellain merito al problema riscontrato nelle scuole..."

L'acqua bevuta dai bambini nelle scuole è quella erogata dall'acquedotto comunale ed è parte integrante del pasto. 
Al pari di qualsiasi altro ingrediente impiegato per le preparazioni, anche l'acqua viene sottoposta a controlli che verificano e garantiscono la salubrità. 
Chiediamo all'Unità Sviluppo Pasti e Controlli del Comune di Bologna di fornirci l'evidenza in dettaglio del monitoraggio esistente.


Questa la lettera inviata per richiesta chiarimenti.